Eiaculazione precoce

Eiaculazione precoce


Non esiste un criterio preciso, né sintomi precisi, per definire quand’è che si possa parlare di vera e propria eiaculazione precoce, perché non esiste un tempo stabilito a priori che un uomo dovrebbe “durare”. In ogni caso si può dire che è certamente eiaculatore precoce colui che ha l’eiaculazione dopo una manciata di spinte coitali (5-10) o addirittura prima ancora di introdurre il pene in vagina.

Questo disturbo è caratterizzato da “una persistente e ricorrente insorgenza di orgasmo ed eiaculazione a seguito di una minima stimolazione sessuale prima, durante o subito dopo la penetrazione e prima che il soggetto lo desideri” (DSM IV American Psychiatric Association).
In genere si tratta di soggetti con un’immaginazione molto intensa, che anticipa vivacemente la realtà, la precede e in qualche modo la sostituisce. L’eccitazione è legata più al vissuto immaginativo che non all’esperienza concreta che il soggetto sta vivendo.
Contemporaneamente il soggetto sperimenta la sensazione di non riuscire a contenere tale eccitazione, di esserne travolto e quindi mette in atto strategie di evitamento.
Il circolo vizioso parte proprio in questo momenti in cui la persona inibisce il proprio sentire durante il rapporto e instaura una sorta di automatismo che esclude ogni tipo di controllo volontario sull’innesco del riflesso orgasmico.

Obiettivi della terapia:
- in primo luogo sull’addestramento a concentrarsi sulle sensazioni corporee e avvertirle invece di evitarle;
- in secondo luogo sulla risoluzione dei circoli viziosi, soprattutto relazionali, che possono aggravare il problema;
- acquisire il controllo eiaculatorio abituandosi ad una percezione più attenta del piacere sessuale;
- aumentare la propria autostima e soddisfazione riconquistando una buona vita sessuale.

Mentre invece saranno Obiettivi Tattici per il raggiungimento dei precedenti:
- accorgersi quando il piacere sessuale sta arrivando al culmine masturbandosi da solo e poi facendosi masturbare dalla partner;
- sconfiggere l’idea che esista una durata fissa dell’erezione attraverso la lettura di testi e il dialogo con altri uomini;
- riuscire a portare la partner riluttante in terapia parlandole di quanto il problema sia grave per lei;
- scoprire che può far godere la partner in molti altri modi che non siano la penetrazione prolungata, al fine di demitizzare l’importanza e diminuire l’ansia di prestazione.

Non si può esattamente stabilire quando si tratta di eiaculazione precoce,ma se questa avviene troppo presto possiamo iniziare la giusta terapia per risolvere il problema.

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Il mio compito in questa fase è accogliere la persona con il suo marasma emotivo, cercando di metterla a proprio agio, creando intorno a lei un clima di serenità e accettazione per i propri vissuti e per le proprie emozioni.

Antonio Di Sabato - MioDottore.it

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